"Ti odio Granger" di lunanera75

Questa storia la dedico alla mia tessora Ranerottola che mi ha fatto tipo da Beta 
di passaggio, correggendo le mie lacune nella grammatica  e nei tempi dei verbi…
Le mie cruciatus  personali! Grazie amore tvb.
[aggiornamento: ho corretto gli errori (orrori) grammaticali grazie alle vostre recensioni. Vi sono grata ^_^]
Buona lettura!
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                  Ti odio Granger!
-Draco-
 25 dicembre, quarto anno ad Hogwarts.
Stasera si tiene il Ballo del Ceppo.
Silente pensa di farci fraternizzare con le altre scuole di magia. Che idiota!
Ha in mente qualcosa…devo far sapere a mio padre le sue intenzioni,
al più presto manderò un gufo a villa Malfoy. Sarà orgoglioso di me.
Ora devo organizzarmi per la serata.
Mia madre ha mandato un elfo domestico con un pacco. Dentro ho trovato
un abito da cerimonia di velluto nero con il collo alto e una camicia in seta
 color ghiaccio. Un messaggio: “divertiti figlio mio, la tua mamma pensa
 sempre a te”. Grazie madre, sapete sempre cosa mi occorre e avete gusto
 nello scegliere i vestiti come si addice ad una maga di classe come voi siete.
Ho invitato Pansy per stasera. E’ un ottima dama per il ballo. Mi muore
dietro dal terzo anno; quando l’ho invitata ha accettato di buon grado,
eccitata dall’ idea di proseguire la serata soddisfando le mie e anche le sue
 voglie. I baci, le carezze sono diventati futili passatempi. Vuole approfondire
 le mie attenzioni. Voglio dargli ciò che desidera. La serata si prospetta
con un finale nel migliore dei modi dopotutto!
Mi viene da ridere  se ripenso alla Granger. Due giorni fa, dopo il mio
 incantesimo i suoi denti sono diventati enormi. le sta bene. Quella mezza
 babbana deve imparare a stare al suo posto. Odio come si atteggia insieme
a San Potter e Lenticchia. Quella so-tutto-io si merita il mio disprezzo.
Solo al pensiero mi ribolle il sangue.
Me la immagino, ora, chiusa nel dormitorio a piangere perché nessuno
l’ha invitata. Chi ha il coraggio di chiedere alla Mezzosangue zannuta
di accompagnarlo al ballo?
Con questa idea in testa lascio la mia Sala Comune insieme alla mia dama,
che per l’occasione sceglie un abito rosa sontuoso. Blaise fa coppia
con Daphne, Tiger e Goyle fanno coppia tra di loro, non avendo trovato
delle ragazze.
Ci incamminiamo lungo i sotterranei per arrivare alla Scalinata Principale.
La festa si tiene nella Sala Grande.
La Sala d’Ingresso é piena di studenti, vestiti di tutto punto
per l’occasione. Aspettiamo che le porte si aprano. Intravedo Theodor
con una ragazza di Tassorosso. Ecco Weasley… ma che cosa si è messo
 addosso? Sembra più idiota del solito, cosa altamente impossibile.
Con l’incantesimo Sonorus arriva l’annuncio di Silente che si propaga
 nell’ambiente:
      - Entrano i Campioni della Coppa Tre Maghi!-.
La folla si divide. Io non mi muovo. Un Malfoy non segue il branco
ma  è il contrario.
In testa al gruppo fa la sua comparsa Victor Krum, con una ragazza vestita
di azzurro. Non mi sembra di conoscerla. Sicuramente é una studentessa
della Scuola Beauxbatons. La seconda coppia che sfila é Fleur Delacour
con Roger Davies. Guarda come si atteggia accanto a lei. La terza coppia
é formata da Cedric Diggory e Cho ChangTassorosso e Corvonero, le Case
più sottosviluppate della scuola si sono uniti.
Arriva Potty Potter. E’ riuscito a trovare una dama. Che strano. Sono
 impressionato! E’ una delle sorelle Patil. Ma come cammina? Sembra
sotto un incantesimo di Immobilus nel tentativo di scioglierlo. Una scopa
è più sciolta di quell’imbecille sottosviluppato.
Entro con gli altri nella Sala Grande. Silente ha fatto le cose per bene.
Gli addobbi ricoprono le pareti; vischio nei posti giusti, il colore ghiaccio
e argento fa da padrone. Al posto dei tavoli lunghi delle Case,
sono apparsi per l’occasione dei tavolini tondi che possono prendere
posto dodici persone ciascuno.
Sento Pansy al mio fianco, diventa rigida come Potterino in precedenza.
La guardo e vedo che fissa con gli occhi sbarrati in direzione di Krum
e della sua compagna. E’ un attimo. Il sangue affluisce all’improvviso
giù per le gambe. Poi la sensazione di una doccia ghiacciata mi scende
sul capo. La dama misteriosa sembra la… Granger?! Ma non assomiglia a lei.
 Che fine ha fatto quel cespuglio al posto dei capelli? Sono lisci e lucenti, legati
 dietro la testa  in un acconciatura elegante. L’abito é blu pervinca, gli lascia
 scoperta la schiena, il decolté mette in risalto il suo seno… Deglutisco.
Si muove in modo diverso. Sinuosa con un portamento regale. Sorride anche!
 I suoi denti. Che fine hanno fatto quei denti da castoro? Sono rimpiccioliti
e dritti. Si sposano bene su quel viso a forma di cuore, ora imporporato
 dall’imbarazzo.
Sono come incantato. Non riesco a trovare un insulto da rivolgerle. La seguo
 con lo sguardo. Si siedono nel tavolo dei Campioni.
Ci accomodiamo nel tavolino di fronte a loro. Parkinson sta alla mia destra,
 Zabini alla mia sinistra.
-         Avete visto la Granger?-, dice Blaise – Deve aver fatto un incantesimo

su se stessa per risultare così appetibile. Non è niente male

la Mezzosangue!

-          Come ha fatto Victor ha invitare quell’insulsa Sanguesporco?-,

 aggiunge Pansy- Lo credevo di gusti migliori, ma mi sbagliavo!
Io non proferisco parola. La osservo in silenzio. Ha una fitta conversazione
 con Krum. Allora sa parlare. Sembra non accorgersi di quello che  le succede
 attorno. A malapena mangia. Chissà di che parlano, entrambi sorridono…
Ma non capisco il mio interessamento. Cosa mi succede? E’ la Sanguesporco,
 per Merlino! La petulante amichetta di Pottino e Lenticchia.
Allora perché non riesco a toglierle gli occhi di dosso?
Tutti i commensali finiscono di mangiare. Silente si alza e tutti lo imitano.
I tavoli schizzano contro i muri, lasciando il pavimento sgombro. Iniziano
le danze.
Le Sorelle Stravagarie, invitate per l’occasione, salgono sul palco fatto
 apparire poco prima, con i loro strumenti. I Campioni aprono le danze.
La Granger volteggia tra le braccia di Krum, leggera ed aggraziata come mai
 prima d’ora. Pansy mi distoglie dai miei pensieri e iniziamo a ballare.
Ora la musica si fa scatenata e nella sala l’ambiente è caldo e umido.
Sto avvampando. Sbottono il primi due bottoni dalle asole del colletto,
Pansy si struscia  sul mio petto con movimenti sensuali. Mi da fastidio.
Ho la testa altrove per interessarmi alla ragazza tra le mie braccia.
Mi incammino verso il tavolo delle bevande e dolciumi. Api frizzole,
zuccotti di zucca, calderotti. Tiger e Goyle sono già all’opera nel ripulire
i vassoi. La burrobirra, l’ acquaviola  e il punch non sono di mio gusto
questa sera. Prendo la bacchetta e con un incantesimo di appello afferro
una bottiglia di Whisky incendiario dal tavolo dei professori. Perfetto.
Proprio quello che ci vuole. Ripongo la bacchetta all’interno della giacca
e mi trascino verso il camino, bevo dalla bottiglia che ho trasfigurato
in burrobirra. Il mio interesse si posa su Potter e Weasley, sono seduti
in un angolo con rispettive dame. Eccola lì.
Agitata, presa sicuramente da un accesa discussione con Lenticchia.
-         No, non è vero!, urla Weasley. – Lo scopo è vincere!
Altri ragazzi cominciano a guardarli. La Granger balza in piedi e corre
via sulla pista da ballo, scompare tra la folla.
Come in preda ad una necessità, lascio il mio gruppo. Mi incammino verso
la direzione  che ha preso, prima di scomparire dalla mia visuale.
Cosa è questa sensazione che sento dentro? Non riesco a capire cosa
mi sta accadendo. La chiave di tutto è la Granger. Di questo ne sono sicuro.
Esco dalla sala, apro la porta di quercia. La richiudo alle mie spalle,
 ritrovandomi nella Sala d’Ingresso. La musica e le voci sono cessate.
Di certo grazie al potere del Preside che ha insonorizzato la sala.
Nel Cortile d’Ingresso trovo delle coppie appartate, ma della Granger
neanche l’ombra. Un rumore di scarpe con il tacco, il passo è veloce.
Viene dalla Scalinata di Marmo. Decido di seguire quel suono,
 che è la Mezzosangue e non posso fare a meno di seguirla.
Eccola. In cima alle scale del  terzo piano, si appresta ad entrare nel’aula
di Babbanologia. Non sono mai entrato in quella classe. Chi mai vorrebbe
 conoscere la cultura babbana!
Gazza deve essere in giro da queste parti. Mrs Purr e per le scale.
Devo fare in fretta o passerò dei guai.
Apro la porta senza alcun rumore. Prendo la bacchetta :
      - Colloportus.- non voglio che qualcuno mi veda.
Piangi calde lacrime, disperata e umiliata
da chi credevi tuo amico. Rimango nell’ombra per un po’, studio
la situazione, spio la tua anima. Perché sono qui? Perché ti ho seguita?
 Domande a cui non riesco a trovare risposta. Poi la mia voce senza
 preannunciare, rompe il silenzio:
     - Hei Mezzosangue! Lenticchia ti ha fatto il terzo grado?-.
Credi di essere sola, sobbalzi facendo cadere strani oggetti dal tavolo dove
sei appoggiata. Non riesci a parlare. Ancora non sai chi c’è con te. Mi guardi
 come se cerchi di mettere a fuoco, dietro un velo di lacrime. Esco alla luce,
mi avvicino di qualche passo verso di te. Sgrani gli occhi nel vedermi,
ma subito ti ricomponi, asciugando le lacrime che copiosamente escono
senza pudore.
-         Il tuo amichetto sembrava geloso- , continuo- Te la fai con Victor Krum adesso?-.
I tuoi occhi si accendono di rabbia, istintivamente prendi la bacchetta
e me la punti. Ma sono più veloce di te:
-         Expelliarmus! -. Ti disarmo facendo volare via la bacchetta.

-          Che cosa ci fai qui Malfoy? E come osi dire certe meschinità?-.


-         Oh, ooooh! Ho toccato un punto dolente Granger?-.

-         Ti avverto Malfoy, non continuare…-.


-         NON CONTINUARE COSA GRANGER?-, la interrompo urlandogli contro.

-         …Stasera non sono in vena di sentire la tue idiozie!-.

Retrai al tono della mia voce.
-         Perciò sei pregato di andartene e lasciarmi sola! –
Faccio un altro passo verso di te.
-         Sai, mi hai stupito stasera!-.
Mi guardi con un espressione interrogativa.
-         Si, la tua trasformazione! Sei uscita da un bozzolo? Da vermicolo

che eri sei diventata… decente, diciamo.
Non credo a quello che dico! Sto consolando la Mezzosangue.
-         Hai bevuto Malfoy?-, mi dici sarcastica aggrottando le sopraciglia.

-         Forse! La burrobirra non era abbastanza e ho preso di nascosto

del whisky incendiario!-. Mi sembra una scusa plausibile per quello

che sto farneticando.

-         Comunque Lenticchia è un in demerito imbecille e non vale

le tue lacrime!.

-         Tu, come fai a sapere che piango per Ron? Magari è un momento

di sconforto!-, ti volti dandomi la schiena.

-         Impossibile! Ti osservo spesso Granger. Tranquilla non sono

un maniaco. E tu, affronti i problemi, senza mai tirarti indietro! Sei

solo schiava dei sentimenti. Soffri per gli affetti!-. Sono impazzito!!!
Le parole di conforto escono dalla mia bocca come una valanga.
Non per prenderti in giro, ma per tirarti su il morale.
Mi faccio più ardito, avvicinandomi ancora verso di te, mi posiziono di fronte.
Ti giri verso di me, guardandomi negli occhi. Non ti ho mai vista così
da vicino. La pelle è arrossata dal pianto. Qualche perla di lacrima solitaria
si trova sulle gote. Alzo la mano destra e con un dito raccolgo una lacrima
per poi portarmela alla bocca.
Ti ritrai dal mio gesto, sbattendo sulla tavola della classe:
-         Malfoy! Ma sei impazzito oppure sei sotto una maledizione Imperio?-
Impazzito? Si, deve essere così. Non c’è modo di spiegare quello che mi
sta accadendo. Qualcuno deve avermi lanciato qualche maledizione,
non può essere altrimenti.
Sento ancora sulla lingua il sapore salino della lacrima. Stai andando via.
Ti  afferro la mano.
-         Non andare Granger!-.

-         Lasciami andare Mafoy!-.


-         Solo se mi prometti di restare!-, scruti il mio volto. Cerchi di capire

se sto facendo sul serio.

-         Va bene!-, acconsenti- Ma ora, lasciami!-.
Ti faccio accomodare sulla scrivania, accanto a me. Rabbrividisci. L’aula
è fredda e tu hai solo un leggero abito…tremendamente eccitante nella
sua semplicità. Da vero gentiluomo mi tolgo la giacca e l’appoggio sulle
tue spalle. Rimanendo solo con la camicia; anche io sento freddo ma
non importa. Magari mi servirà per rinsavire!
Nei tuoi occhi scruto un misto di dubbio e meraviglia.
-         Che c’è?-.

-         Da quando sei così gentile?-.


-         Anche le Mezzosangue hanno freddo e non sia mai che un Malfoy

non abbia il dono di scaldare una donna!-.

-         Non avrei mai immaginato che proprio tu ti fossi accorto di cose

che nemmeno i miei compagni sono capaci di vedere!-.

-         Chi, San Potter e compagno? Loro non vedono più in là del loro naso!

 Mi  sono accorto del cambiamento perché ti odio Granger!-, dico

con un ghigno scoprendo i denti.
Ridi. Capisci la battuta e non cerchi in alcun modo di difendere la loro
integrità.
-         Sai, mi piace questo tuo lato Malfoy! Perché non l’hai tirato fuori

prima?-.

-         Stai attenta Granger. Magari è solo una dose massiccia di alcool

che mi fa parlare così. O magari sei tu che non mi hai mai notato!-.

-         Si. -, dici.- convengo che tu abbia ragione su entrambe la risposte! Ma

sei più… accettabile in questo modo. Sono senza parole!-.

-         Neanche un incantesimo Silencio potrebbe farti stare zitta, Granger!
Sorridi, come non ti avevo mai vista. Mi attrai, sento l’autocontrollo venire
 meno. Siamo così vicini che sento il tuo tepore, il calore del tuo corpo.
Avvicino il mio viso verso di te. Trattieni il respiro per la sorpresa di vedermi
 a pochi centimetri da te, ma non retrai. I tuoi occhi color cioccolato
mi imprigionano. Rinizi a respirare, solleticandomi il viso. Siamo così vicini
 che basterebbe pochissimo per toccarci.
Sono io a fare la prima mossa, accorcio le distanze. Un casto bacio a fior
di labbra. Mi guardi con stupore e socchiudi la bocca per l’incredulità.
-         Che stai facendo?, mi chiedi. Ma non vai via.
Continuo nel mio intento. Questa volta è un bacio più intenso. Che bella
 sensazione. Le labbra sono morbide e sanno di fragola.
Sento la Granger irrigidirsi, mi fermo per studiare la tua espressione.
-         Ti ha dato fastidio il mio bacio?-, dico. Ci pensi un attimo.

-         Veramente, non immaginavo questo da parte tua…


-         Siamo in due Granger!-, controbatto.

-         Questo è stato …il mio primo bacio-, dici a mezza voce, abbassando

gli occhi, mentre le guance iniziano a colorarsi di nuovo.

-         Allora sei fortunata che sono stato io il primo!-, sorrido.
Socchiudi gli occhi e chiudi il contatto visivo con me per l’imbarazzo.
-         Posso insegnarti come si bacia Mezzosangue!-, dico sardonico.
Risollevi gli occhi e mi fulmini con lo sguardo.
-         Mi stai sfidando Malfoy?-. ecco il tuo orgoglio.

-         Se anche fosse? Accetteresti?


-         Certo! Non mi tiro indietro davanti ad una sfida!-.

-         Attenta Granger-, rispondo avvicinandomi di nuovo verso le tue dolci

 labbra.

-         Potresti restare bruciata!-, e anch’io… posso esserlo.
Questa nuova comprensione si sta facendo spazio nel mio animo e non posso
fare nulla per impedire di cadere in quel baratro. Andando contro i miei
principi radicati  fin dalla mia nascita di mago Purosangue.
-         Se mi brucio non è affar tuo Malfoy!-, rispondi sprezzante.
Ora sei tu che mi baci, leggera e impacciata, come una vergine degna
di questo nome. Affondi le dita nei miei capelli, attirandomi a te.
 Istintivamente la mia mano si insinua tra i tuoi, straordinariamente
 lisci. Ti attiro di più verso di me per approfondire il bacio, giocando
con la lingua, assaporando il tuo gusto così appetitoso.
Per la barba di Merlino! Stava imparando in fretta questa piccola
Mezzosangue. Le lingue si incontrano, danzando nella vischiosità delle nostre
bocche. E’ come se non facciamo altro da sempre. Ti adegui perfettamente
al mio ritmo, seguendo il movimento che ti impartisco. Accarezzo
con la punta della lingua le labbra, rosse e gonfie dai baci infuocati
che ci scambiamo. Ansimo ad un isono con te, cercando di prendere ossigeno.
 In tutta risposta mi mordicchi il labbro inferiore con sensualità. Scendo
ad assaporare il tuo collo. Disegno una scia con la lingua, giù e su, fino
al mento, per poi riprendere a baciarti.
Mi sto eccitando. Che mi stai facendo? Sono solo baci. Possibile che semplici
 effusioni scatenano tale effetto dentro di me?
-         Chi sei mia piccola Mezzosangue? Che ne hai fatto di Hermione

 Granger?-.

-         E qui davanti a te Malfoy…-, dici con fervore, per poi rispondermi

 dubbiosa è affannata.- Sto sbagliando qualcosa?-.

-         No, anzi. Sono impressionato da come impari in fretta la lezione! Sei

o non sei la prima della classe?-, rispondo sarcastico.
Non posso far vedere le mie emozioni, di come mi appaghi solo
con dei baci. Perciò sposto la mia attenzione su i tuoi capelli, nella
 speranza di riprendere il controllo e di calmare il mio spirito inquieto
 dall’eccitazione.
 Si, è l’unico modo per darmi una calmata…
-         Sai Granger, quando sei entrata nella Sala grande al braccio di

quel Krum non ti ho riconosciuta. Cosa hai fatto ai capelli?

Sono …morbidi!-.

-         Ho usato una grande quantità di Tricopozione Lisciariccio.-,

dici sospirando.- Ma è troppo complicato farlo tutti i giorni!-.

-         Ti devo ringraziare Malfoy!-.

-         A si? A che  proposito?-.


-         Grazie al tuo incantesimo ho potuto sistemare i denti. I miei genitori

hanno cercato di metterli apposto il più possibile, ma Madama Chips

li ha aggiustati meglio di prima. Guarda!-.
Vedo Mezzosangue, il tuo sorriso mi incatena a te. L’acconciatura
si sta  via via disfando, lasciando che delle ciocche ti incornicino il viso.
La  tua visione mi sta facendo divampare di nuovo. Con tutta risposta
 affondo il viso nell’incavo del tuo collo, leccando e succhiando con ardore.
Ti sento ansimare e mi circondi  il collo con le braccia, per approfondire
il contatto fisico. La mia mano ti scivola dietro nella schiena, tocco
 delicatamente nel punto dove finisce il vestito, nella pelle riscaldata, grazie
alla mia giacca o dai nostri baci? Sospiri al mio tocco, proseguo
 l’esplorazione.
La scrivania è scomoda. Mi alzo con noncuranza accomodandomi
di fronte a te, mi faccio spazio tra le tue gambe.
-         Che cavolo fai?-, dici spaventata.

-         Così è più comodo non trovi?-. Continuo ad accarezzarti.
Fai un cenno consenziente con il capo.
Approfondisco il contatto scendendo con le labbra sul decolté. Mordicchio
sopra il tessuto il piccolo capezzolo che intravedo, con la mano tocco l’altro.
Li sento inturgiditi. Sei eccitata per me piccola Granger? Lo siamo entrambi.
-         Malfoy… ma cosa…-. Ansimi.

-         Shhh. Lascia che ti insegni a conoscere il tuo corpo. E tu sei avida

di imparare, apprendere nuove esperienze, vero?
Ti stringo a me, imprigionandoti con un braccio e continuo il mio operato.
Ti aggrappi di nuovo al mio collo, volendo sentire, approfondire la mia bocca
 sul tuo petto, che si alza e si abbassa velocemente a causa dei piccoli respiri
 affannosi.
Con la mano destra appoggiata sul tuo ginocchio, scosto i lembi dell’abito,
 scivolando verso l’interno delle gambe, disegnando dei ghirigori immaginari.
La tua pelle è straordinariamente morbida e soda. Al mio tocco
 rabbrividisci, scostando la testa e guardandomi negli occhi.
-         Ti piace quello che faccio?-, chiedo.

-         Io… io… non lo so… è tutto nuovo per me…-.


-         Vuoi che mi fermi? Sei ancora in tempo per andare via da me e salvarti.-

Impallidisci alle mie parole, proseguo:

-         Ti avverto Mezzosangue, poi non si torna indietro. Vuoi veramente

precipitare con me all’inferno?-.

-         Sembra una minaccia detta così…-.

-         Magari lo è!-.
Silenzio. Solo i nostri respiri leggermente ansanti lo spezzano. Il tempo passa.
Secondi, minuti, ore? I tuoi occhi si perdono nei miei. Stai arrivando
alla decisione che cambierà le tue certezze, la tua vita.
-         Si…-, sussurri in modo impercettibile.

-         Si cosa, Granger?-.

-         Continua ad insegnarmi Malfoy…-.

-         Coraggiosa come sempre, mia piccola Mezzosangue. Una degna

 Grifondoro! Comincia a piacermi questo tuo lato. -

-         Smettila di chiamarmi così!-, dici bruscamente.

-         Scusa?-, non capisco a cosa ti riferisci.

-         Non chiamarmi Mezzosangue!-.

-         E come dovrei chiamarti?, sorrido con un ghigno.- Mio Tesoro? Amore?

 Mia piccola Strega? Ti piacerebbe Granger?-.
Non dici nulla ed io non aggiungo altro. Rapidamente mi immergo nelle
tue dolci labbra, assaporando ogni anfratto, giocando con la lingua,
con passione le nostre bocche cercano, la mia mano scorre lenta nelle tue gambe,
lisce e tornite. Salgo accarezzandoti sulle cosce, libere da fronzoli
e abbellimenti usate da altre ragazze per distogliere l’attenzione sui loro
difetti. Tu no. Sei perfetta, innocente e la tua semplicità mi fa avvampare
in un fuoco che dilania il mio corpo.
Continuo a giocare. Toccandoti, sfiorando  delicatamente il pizzo
delle mutandine, dove la pelle e più sensibile. Stacchi le labbra dalle mie
e fai un gemito, porti le tue mani tra le gambe, imbarazzata. Non ti do
il tempo per pensare, ti prendo tra le braccia e ti faccio sdraiare per terra,
su un tappeto di fattura Babbana sicuramente!
Spezzo le tue parole di disapprovazione con un appassionante bacio.
Scendo vorace sul collo, tenendoti bloccata con il peso del mio corpo.
Bacio, lecco la tua pelle. Faccio scendere le spalline del vestito.
Per tutti i Troll! Non porti niente sotto… neanche quello strano affare
babbano che va di moda tra voi ragazze.
Ti mostri a me come una Dea. Il seno è piccolo ma sta benissimo dentro la mia
 mano, che avidamente poggio su di te. Stuzzicando quei piccoli boccioli rosa.
Li prendo tra i denti con avidità, inizio a leccarli. Stai gemendo sotto di me.
Ti piace, sei eccitata per me. Le tue mani si appoggiano sul mio petto. Cerchi
 disperata di sbottonare la camicia. Con un unico gesto mi strappi via i bottoni,
che schizzano da tutte le parti. Mi guardi. Non avevi mai visto il corpo
di un uomo? No certo che no, mia piccola Grifondoro. Sei pura, per ora.
Ma io saprò sporcarti, plasmando la tua passione. Devi implorarmi.
Devi alienare il mio interesse, ed io ti concederò di avermi, piccola Granger.
Ansimi, fai dei gridolini eccitati ogni volta che ti tocco. La mia mano è ancora
 tra le tue cosce. Con due dita tocco le tue mutandine…sono bagnate.
-         Cosa mi hai fatto Malfoy…ha…sento uno strano calore nel ventre…-.

-         Ti stai eccitando per me tesoro. Ti sto preparando per accogliermi.-

-         …Cosa! Non voglio! Lasciami immediatamente…- le mie dita si fanno

strada dentro di te. Smetti di parlare.

-         Ti piace Granger?
Sei bagnatissima, il dito ti sta deflorando. Sei rigida. Ma io continuo
ad accarezzare quel caldo nido, fatto apposta per me. Sarò io il primo.
Come lo è stato per il bacio, all’inizio.
-         Sei una Strega fortunata, avrai l’onore di unirti con un Sanguepuro.

Devi esserne onorata!-, dico mallefluo.
Ti agiti. Hai paura, dimenandoti mi ecciti da impazzire invece di fermarmi.  
-          Lasciami Malfoy. Te ne supplico!-. piangi e tremi disperata.

-         Ti avevo avvisato Mezzosangue! Non si torna indietro! Non puoi

 accendere il fuoco e sperare che si spenga da solo!-.
Ti tengo i polsi e li sbatto con violenza sul pavimento. Ti lamenti per il dolore,
ma non m’ importa. Il mio appagamento ha la priorità ora. La mia erezione
è prepotentemente eccitata, pronta ad assaggiare il tuo luogo segreto.
Anche per me e tutto nuovo. È la prima volta che violerò una donna e sarai
tu mia cara Mezzosangue. Mi faccio spazio tra le tue gambe, spostando
ed accomodandomi su di te. Continui a disperarti.
-         Zitta Granger! Non ti farò male. Che fine ha fatto tutto il tuo coraggio?

 Tranquilla! All’inizio farà male ma poi ti piacerà!-, almeno credo…

I ragazzi del sesto e settimo anno non fanno altro che parlare delle

loro avventure amorose, descrivendo nei minimi particolari tutta

la loro performance con le ragazze. 
Mi guardi con terrore. Ti bacio nella speranza di calmarti, accarezzo
con tenerezza la tua pelle tremante. Tu rispondi con timidezza al tocco
della lingua sulle tue labbra.
-         Fidati di me!-, dico fissandoti negli occhi.

-         Come posso fidarmi di te! Sei un Serpeverde


-         Infatti avrai il meglio Grifondoro! Ora lascia che mi prenda cura di te.-
Ti bacio ancora. Sembri più calma adesso.
-         Non…farmi male…-, sussurri al mio orecchio,

-         Sarò il più delicato possibile Piccola…-
Sono pronto, sei bagnata per me. Non devo fare altro che abbassare
i pantaloni  perché tu possa accogliermi dentro di te…
Ti copri gli occhi con le mani, come una bambina che aspetta una punizione.
-         Guardami Granger. Voglio che mi guardi quando mi unirò a te!

-         Ho paura…-.


-         E’ naturale averne, altrimenti non saresti umana. Sei così dolce.-,

ti sussurro all’orecchio.
Abbassi le mani e le fai scivolare sopra i mio petto. Mi fissi, come se cercassi
 dentro di te il coraggio che viene meno. Sono nella tua stessa situazione,
 piccola… capisco la tua incertezza, ma vado avanti.
Abbasso il tuo intimo, lentamente, accarezzando la pelle delle gambe al mio
 passaggio. Le getto dietro di me. Slaccio la mia cintura. Sbottono i pantaloni,
 ma non li tolgo. Ho fretta di averti e potresti ripensarci. Mi sdraio sopra di te,
faccio peso sulle braccia per non pesarti. Sollevo la tua gonna fino alla vita.
Accarezzando e portando le gambe ad incrociarsi sui miei fianchi, ti sento.
Ansimi, il cuore vola via, sei in attesa ed io saprò donarti quello che cerchi.

“Stasera è come se il mio corpo, infuso di una felicità soave…stesse
per sciogliersi…  come posso definire l’emozione che questa notte nasce
nel mio cuore? Amore…eccitazione…tenerezza…nessuna di queste
 espressioni è quella giusta. Si trattava piuttosto di invidia mista
a gelosia…di nervosismo e di desiderio. A volte cedo in preda all’ansia…
perché per uno come me, abituato ad avere tutto dalla vita, per quanto
lo desideravo non riuscivo mai a raggiungerti. Eri come un sole troppo
brillante.”
  
Scivolo in te,  incastonandomi al calore del tuo corpo, stretto in un bacio
appassionato che non lasciava spazio
alle parole… mi sento attratto  come una calamita.
Sono avido dei piaceri che mi provochi.
Inarchi la schiena, strizzi gli occhi, il dolore ti fa gridare ed io lo soffoco
con la mano. Le tue unghie affondano nella mia carne, lasciando dei solchi.
Sto fermo dentro di te.
Aspetto che ti abitui all’intrusione nel tuo corpo.
So di essere un egoista e capriccioso, ma riesco ad amare...
L'amore è passione, ossessione, qualcuno di cui non puoi fare a meno.
Dimentico la ragione e ascolto il mio cuore. Corro il rischio.
Se mi fa male, posso sempre tornare indietro. Perché la verità
è che non ha alcun senso vivere senza l’amore. Intraprendere il cammino
per poi non innamorarsi significa non aver vissuto a pieno la propria vita…
Sei così stretta che mi fai eccitare sempre di più, non penso
che riuscirò a resistere a lungo.
Sospiri socchiudi gli occhi.
Tolgo la mano dalla tua bocca.
Un debole sorriso ti nasce.
Ora posso proseguire…il movimento da lento si fa frenetico.
Spingo il mio bacino contro il tuo, penetrandoti più a fondo.
Allacci le tue braccia sul mio collo per fonderci in un unica entità.
Mi muovo dentro di te con cadenza quasi erratica.
-         Drac…o! ha…!-.
Mi chiama per nome…adoro come lo pronuncia, pieno di passione…
Il dolore misto al piacere fa ora parte di me.
Qualcosa si spezza.
Il movimento diventa veloce e urgente.
Un suono guttuale mi nasce in gola.
Un improvviso calore affluisce tra i nostri corpi.
In questo istante, i circuiti logici del mio cervello sono disconnessi.
La testa si sta facendo leggera.
Ci muoviamo insieme presi dalla frenesia del momento…
Ansimi, con gli occhi annebbiati dal desiderio.
Il vuoto…poi piccole stelle si fanno spazio nell’oscurità, diventando sempre
 più grandi…esplodono dentro di me.
Fai dei gridolini misti a piacere e dolore.
La mia testa ricade in avanti cercando la tua bocca, poi più il nulla…
[…]
[…]
Calore, sudore, graffi, parole sussurrate, respiri affannati, caldi baci, carezze…
Il tuo respiro caldo e ansante mi carezza piacevolmente il collo.
-         Granger…-.

-         …Si?…-.


-         A che pensi?-.

-         Al destino... Tu ci credi? Era scritto che questo doveva accadere?-.


-         Siamo noi gli artefici del nostro destino! Sono io che l’ho voluto e anche tu. -

-         Temo che così facendo ho finito per ferirmi ancora di più…-.


-         Ti sei pentita?-.

-         …Avrei preferito avere il tempo per decidere, ma tu hai deciso per entrambi…-.

-         Tu eri consenziente Amore! Non ti ho obbligata.-
Mi stai cingendo la vita con le gambe. Ma poi le lasci cadere.
Mi guardi. Abbassi le sopraciglia e mi spingi via. Il nostro improvviso
distacco ci fa male, lamentandoci per la distanza. Ti rialzi da terra, ricomponendoti.
Io mi riallaccio i pantaloni. Non diciamo una parola in questo frangente.
Con un ghigno ti porgo le mutandine tolte in precedenza. Le strappi via
dalla mia mano con disappunto e imbarazzo. L’abito è macchiato dal nostro
 dolore e piacere. Afferro la bacchetta e la punto sul tuo vestito:
    -   Gratta e Netta!-. le macchie erano sparite.
    -   Grazie…-, dice - Passeresti la mia bacchetta?-.
Acconsento. L’afferri e la punti verso di me come ho fatto io.
-         Accio bottoni! Reparo!-.
I bottoni della camicia si sollevano e si posizionano nel punto da dove
sono stati strappati. Non ti ringrazio.
Continui a risistemarti il vestito, per l’acconciatura dei capelli
non c’è più niente da fare.
Mi avvicino da dietro imprigionandoti in un abbraccio. Non volevo lasciarti così.
Abbiamo diviso sensazioni forti che ci hanno cambiato fin nel profondo.
Ma ora, è tempo di andare, anche se sarà difficile non ripensare ai tuoi baci,
al tuo calore…
-         Che succederà ora?-.chiedi  piano,

-         Che vuoi dire?-, dico, girandoti di fronte a me.

-         Come dovremo comportarci di fronte agli altri?-.

-         Come sempre Granger! Non vorrai dire a tutti quello che abbiamo fatto?

 Ne va della tua e soprattutto mia di reputazione!-, già mi immagino

 l’orrore di mia madre. Il disprezzo di mio padre. Il disonore che potrei

 recare al mio Nome. Sarei allontanato come un traditore del sangue

 da tutti i miei compagni.

-         Non ha significato nulla quello che mi hai fatto?

-         Quello che abbiamo fatto Granger! Che pretendi? Che ti dica “ti amo”?

Vuoi metterti insieme a me? Condividere tutto come dei fidanzati?-.

-         No! Assolutamente! Come hai detto tu, sarà come niente

fosse successo…-.

-         Non ho detto questo! Sono contento di aver fatto l’amore con te, speravo

che lo fosse per entrambi…-.

-         …sono confusa Malfoy… ora voglio solo tornare nella mia Sala Comune.-

-         Va bene, ti accompagno!-.

-         No. Ci vado da sola. Ho bisogno di riflettere… con calma

E stare accanto a te non …mi è di aiuto! Capisci?-.

-         Come vuoi.-, mi avvicino baciandoti delicatamente sulle labbra.

Apro la porta che avevo sigillato. Faccio un paio di passi fuori dall’aula,
poi mi blocco. Tu mi vieni a sbattere dietro. Ti lamenti dal dolore. Ma io
non ci faccio caso…ho altro a cui pensare.
Davanti a me si regge la figura oscura di una persona.
Non è uno qualsiasi ma è il Professor Piton. Il suo sguardo
è più sinistro del solito.
Ci guarda entrambi con disgusto e delusione.
-         Sono venuto a cercarti Sig. Malfoy. Non vedendoti tornare nella Sala

 Comune con i tuoi compagni ho pensato che ti fosse successo

 qualcosa…ma non immaginavo di trovarti addirittura con la Signorina

 Granger!-. Guarda con disprezzo dietro di me.

-         Scusi Professore…-, dici con paura e con un filo di voce.

-         Silenzio! Dovrò fare rapporto al Preside per il vostro comportamento

 indecoroso. Dovremo avvertire anche i vostri genitori essendo  voi

dei minorenni!-.

-         No la prego!!!-. diciamo in un unico grido.

-          Tutto ma non questo! Non può riferirlo ai miei genitori. Farò qualsiasi

cosa perché questo non accada!-.
Piton sta meditando sul da farsi. Sembra quasi che ci voglia leggere
nel pensiero…
-         Sareste disposti a dimenticare tutto quello che è successo tra di voi stanotte?

-         Tutto?-. dimenticare le mie emozioni per lei?

-         Si, Sig. Malfoy. Attendo una vostra risposta!-.

Mi giro verso di te Granger. Tu ricambi il mio sguardo. Stai soffrendo come
 me? Senti il cuore spezzarsi? Prendo la tua mano e la poggio sul mio petto
in direzione del cuore. Ti scende una lacrima. Io, come all’inizio, la raccolgo
 con un dito e la assaporo. Fai cenno di si con la testa. Sarà come se non fosse
 mai successo. Avvicino il viso al tuo. Il tuo respiro profumato mi inebria
e solletica la faccia. Ti porgo un bacio, che racchiude tutti i miei sentimenti
e sensazioni avuti con te nelle ore passate. Affondi le mani tra le mie ciocche
 per prolungare il nostro bacio, ma è ora…
Come ci si separa da qualcuno? Come si fa a capire che è giusto, che tutto cambia?
In che modo questo può farti apprezzare la vita, invece di spezzarti il cuore?
La cosa più difficile da imparare è come dare un addio.
-         Sai Granger- dico in modo che Piton non ascolti,- l’odio è il sentimento

più simile all’amore in cui si possa fare un paragone. Si pensa sempre

alla persona che si odia, diventa un chiodo fisso…non riesci a fare a meno cercarla.-
Hai capito cosa voglio dire? Sai cosa significa? Vedo una luce nei tuoi occhi.
Mi hai capito e annuisci, ridandomi il bacio indietro con dolcezza.
-         Ti odio Draco Lucius Malfoy.-

-         Ti odio Hermione Jane Granger.-

Ti tengo per mano girandomi verso il professore.
Piton punta la sua bacchetta su entrambi:
-         OBLIVION!

FINE…?